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Digital Culture
In questi anni il modo di trattare e distribuire l’Informazione, contraddistingue l'inizio di un nuovo ciclo economico. Con l'avvento della Terza Rivoluzione Industriale si afferma la "Brain Power Economy": un ciclo in cui "la creazione di ricchezza ha a che fare con l'accesso e la gestione della Informazione"
Già nel 2003, anno in cui la fascia di popolazione italiana affetta da Digital Divide Culturale era superiore al 50% (questa percentuale corrispondeva all'incirca alla popolazione over 45 anni), nasce il nostro progetto per promuovere la formazione del Mediatore della Cultura Digitale, con lo scopo di facilitare l'accesso alla Società dell'Informazione per Tutti i Cittadini.
Sono trascorsi più di 10 anni, ma questa percentuale rimane grosso modo ancora la stessa.
Molti, infatti, ne sono ancora esclusi, soprattutto i meno giovani, quasi il 50 % della popolazione italiana sta rischiando giorno per giorno di non poter godere dei vantaggi indotti e degli eventuali benefici favoriti da una appropriata conoscenza della Cultura digitale, almeno di base, sia nella vita privata e sociale, che professionale.
Sono i Beni Immateriali, non le Cose i componenti fondamentali del Valore; mentre è il Capitale Intellettuale, che assume un ruolo determinante in questa nuova economia e nel suo sviluppo.
Il gap culturale che sta dividendo coloro che hanno una buona Cultura Digitale e coloro che non l'hanno, sta influenzando negativamente il futuro del vivere sociale di una parte importante della Popolazione. Ciò sta ostacolando l'accesso di molti cittadini alla Società dell'Informazione.
I Cittadini Italiani che si avviano alla terza età, ma soprattutto quelli già anziani, stanno rischiando di perdere l'occasione di godere pienamente dei benefici indotti dallo sviluppo delle nuove tecnologie I.C.T., di non essere inclusi nella Società dell'Informazione, di non poter godere con piena dignità dei nuovi diritti e vantaggi e-democratici.
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